RICETTA BUGATINI CON ZUCCA RICOTTA E GORGONZOLA


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PENNETTE ALLO SPECK
Ricetta facile veloce e di buon gusto. Offertaci da nostro cugino in occasione di una delle solite rimpatriate. Più precisamente fra una partita di burraco ed un’altra. Pochi ingredienti ma di gusto, mi raccomando lo speck.
Pennette allo speck per 4 persone
- 370gr.di pennette rigate
- 200gr. di radicchio
- 70gr. di burro
- 150gr. di speck
- 2 cipollotti lunghi
- 400.gr.panna da cucina
- 150gr parmigiano
lavate il radicchio, privatelo delle coste più dure,tagliatelo a julienne fatelo scottare per due minuti e scolatelo.
In una padella dal bordo alto fate sciogliere il burro,aggiungete i cipollotti tritati,le fette di speck tagliate a pezzetti, fate rosolare bene, unite il radicchio,la panna, lasciate rosolare ancora per qualche minuto.
In abbondante acqua salata portate a cottura le pennette, scolatele e versatele nella padella con il condimento mantecate bene aiutandovi con un cucchiaio di legno,cospargete il parmigiano e servite.
Proverbi siciliani popolari:
Fimmina cuciniera pignatilla pi mugnera
Donna che sa cucinare prendila in moglie
PASTA DI FARINA DI MANDORLE
Ingredienti:
- Un kg. Di farina di mandorle ( Fresca dell’anno)
- Un kg. Di zucchero a velo
- 100 gr. di glucosio
- 110 gr. di acqua minerale naturale
- Una fialetta di aroma di mandorla amara
- Una bustina di vaniglia
Versate in un contenitore capiente la farina e lo zucchero a velo. Mescolate. Aggiungete la busta di vaniglia,il glucosio (serve per mantenere morbida la pasta più a lungo),l’acqua e un paio di gocce di essenza di mandorle amare. Impastate e vedrete che poco per volta la pasta prenderà consistenza (non scoraggiatevi se subito avrete l’impressione che non lega. Legherà) Potrebbe succedere che l’impasto possa rilasciare olio eccessivo, ciò può derivare da mani calde o da un impasto protrattosi troppo lungo. Fatto l’impasto dategli la forma di un panetto e avvolgetelo in un panno umido in attesa di lavorarlo.
Ricetta agnolini mantovani

La cupoletta dell’agnolino non va schiacciata come nei tortellini bolognesi.
Pesto o Ripieno: ingredienti
- 700 g di polpa di manzo o anche muscolo
- 1 salamella
- Olio, burro , cipolla, aglio, noce moscata q.b.
- Un bicchiere di vino bianco
- 1 uovo
- 1 hg di pancetta
- In una casseruola fonda fare un soffritto con olio, burro e cipolla tritata finemente.
- Quando la cipolla è rosolata, toglierla, e nel sugo che rimane mettere un pezzo di polpa di manzo di circa 700 grammi nel quale, fatti alcuni fori, verranno messi degli spicchi d’aglio.
- Coprire la casseruola con una fondina che si terrà sempre con acqua a livello costante fino al primo orlo, affinchè l’evaporazione del liquido contenuto nel tegame sottostante abbia subito a condensarsi e a ricadere sullo stracotto, riducendo al minimo la dispersione dell’aroma della carne in cottura.
- La cottura a fuoco molto lento, dovrà farsi nello spazio di uno o due giorni. Dopo qualche ora che lo stracotto sta cuocendosi, aggiungere qualche cucchiaio di buon vino bianco. Nel proseguo di tempo di cottura, se necessario, aggiungere un po’ di acqua, se l’intingolo della carne si addensa troppo.
- Quando lo stracotto è fatto, si cuociono a parte, con il quantitativo di burro necessario, una salamella di suino e un etto di pancetta. Una volta cotti si aggiungono allo stracotto e il tutto sarà tritato e impastato con il quantitativo necessario di parmigiano grattugiato e leggermente aromatizzato con noce moscata. L’impasto verrà bene lavorato e legato con un uovo e si lascerà riposare per 12 ore, dopo di che sarà pronto per la confezione degli agnoli.
Nel mantovano è tradizione servire al posto di un antipasto, specialmente d’inverno, e nelle feste sia a Natale che a Pasqua, il sorbir d’agnoli o bevr’in vin con il Lambrusco secco. Si tratta di un piatto della cucina mantovana contadina, quando d’inverno ci si doveva scaldare anche con il cibo. In una tazza di brodo bollente vengono versati gli agnolini insieme a mezzo bicchiere di Vino Lambrusco Mantovano e abbondante grana grattugiato.
Dato che il colore del bevr’in vin è scuro e non molto gradevole a vedersi, anticamente veniva consumato in piedi girando le spalle agli altri commensali.